Da un lato, ne temiamo con terrore la scomparsa, paventiamo prossime guerre globali per la sua conquista, temiamo le inondazioni e i diluvi che potrebbero spazzarci via. Dall’altro, però, non la conosciamo per nulla, infatti la diamo per scontata, non ci appassionano i dibattiti sul suo rapporto con i cambiamenti climatici, soprattutto non riusciamo a capire il suo nesso ineludibile con la politica e l’economia, né “vediamo come l’acqua determini la capacità di apprendimento di una bambina indiana o influisca sulla sicurezza energetica di uno stato”. Il nostro incoerente rapporto con ciò senza cui non potremmo vivere è al centro di Oro blu. Storie di acqua e cambiamento climatico (Laterza). L’autore è Edoardo Borgomeo, un giovane specialista in idrologia, Honorary reasearch associate ad Oxford e consulente Fao per il settore acqua, il cui approccio verso il tema è originale e suggestivo: basta, dice, affrontare il tema dell’acqua solo come minaccia per la nostra vita e fonte di conflitti tra stati, più immaginati che reali. Basta anche parlarne solo in termini fisici, quanta ne abbiamo o non abbiamo, o concentrarsi unicamente sulle tecnologie da adottare per risolvere la crisi idrica. Anzitutto, va recuperato il nostro rapporto intimo, culturale, simbolico con l’acqua, provando “a capire meglio come vivere questo legame” e capendo che la gestione dell’acqua “non è solamente compito di ingegneri, economisti o ecologici”, ma è compito di tutti.

(Il Fattoquotidiano novembre 2019)

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